Un’occhiata a sinistra. Nessuno. Sebbene abbia la precedenza, ne do una anche a destra perché non si sa mai: noi motociclisti siamo utenti deboli della strada e avere ragione non mi consolerebbe di un piede fracassato. Cima della Madonna e Sass Maor ricompaiono fedeli dove li avevo lasciati quando ho deviato verso il borgo di Mezzano. Uscendo dalla Gola dello Schenèr, sulla Statale 50 del Grappa e del Passo Rolle, le Pale di San Martino sono così sexy che non hai occhi per null’altro. Fortunatamente, un amico mi ha detto: «ah, vai a Fiera di Primiero! Fai sosta a Mezzano. Non te ne pentirai.» La sosta l’ho fatta e non me ne pento.
Apro un po’ l’acceleratore: la motocicletta non reagisce subito, ma con un lieve ritardo arriva la spinta che mi trasmette l’energia viva del motore.
Energia. Mezzano è un borgo nel quale la tradizione non è solo il culto di un modo di vivere irrimediabilmente passato e l’energia circola vivace e forte. Energia: fuoco, acqua, terra, aria.

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